lunedì 12 marzo 2012

Nomen omen

Da quando vivo nella nebbiosa ma ridente provincia bassopadana ho scoperto un'usanza di cui, da cittadina un po' snob, ero totalmente all'oscuro: gli annunci mortuari. Non sto parlando dei classici necrologi pubblicati sui quotidiani, ma dei manifesti più o meno elaborati affissi per le strade, sui cartelloni pubblicitari, in tempo quasi reale: a poche ore dal trapasso della prozia novantacinquenne, li trovi già al loro posto, freschi di stampa, con tutte le indicazioni del caso (luogo del funerale, cimitero in cui verrà sepolto il caro estinto, non fiori ma opere di bene, ecc. ecc.). Mi dicono che siano ufficialmente illegali, ma non è questo il punto.
Sabato mattina, mentre facevo la spesa, ho saputo della dipartita di quattro anziani della comunità locale: Faustina, Vilde, Solidea e Vittorino. Come è facile immaginare, sono rimasta particolarmente impressionata dai nomi. Nomi che oggi non si usano più ed evocano tempi passati, tanto che, dopo una risata iniziale, leggendoli sono stata investita da un'onda di malinconia. Anche i miei quattro nonni avevano nomi bellissimi e improbabili (ho usato l'imperfetto, ma in realtà un nonno ce l'ho ancora: compirà cent'anni a settembre, se tutto va bene - seguirà post ad hoc). Il nome scelto per un figlio porta sempre con sé un carico, inutile negarlo. Un carico di tradizione, di ricordi o di speranze, che può rivelarsi un peso ma anche un retaggio prezioso. Senza dubbio i genitori di Vilde e Vittorino, novant'anni fa, avevano per loro aspettative diverse rispetto a quelle nutrite, oggi, dai genitori di Chanel, Oceano o Maicol-Chevin (gli appassionati del genere mi perdonino, ma qui nella Bassa la combinazione fra tipici cognomi locali - chessò, Barigazzi - e nomi stranieri deturpati sortisce effetti esilaranti). Sono sempre stata contenta del mio nome, anche se porta con sé una nota di tristezza perché fu scelto _anche_ per ricordare un'amica di famiglia scomparsa prematuramente. Adoro il nome di mia figlia, che io e Gunther abbiamo voluto, fondamentalmente, per tre motivi: 1) dolcezza del suono; 2) internazionalità (resta invariato in tutte le lingue) ; 3) omaggio a un personaggio letterario, anzi a due (ehm... qui c'è soprattutto il mio zampino, lo ammetto!). Spero che, crescendo, anche lei lo apprezzerà e lo sentirà "suo". Vederla diventare grande, aprirsi al mondo e staccarsi a poco a poco da me è una gioia immensa ma agrodolce, e in giornate come queste vorrei fermare il tempo per un istante, impedire alla sabbia di scorrere nella bussola, togliere la pila all'orologio. Sono così monotematica da sfiorare la pedanteria, lo so, ma ancora non ho trovato il modo per convivere serenamente con il mio agnosticismo accettando il trascorrere dei giorni e l'idea della vecchiaia e della fine. Ecco perché mi fermo sempre, come ipnotizzata, di fronte agli annunci mortuari, cercando di esorcizzare con un sorriso il nodo alla gola, di salutare Faustina, Vilde, Solidea e Vittorino nella speranza che stiano giocando allegramente a briscola da qualche parte, "tocciando" la ciambella nel vino. Sit eis terra levis!

3 commenti:

  1. Bellissimo post :)
    Usa anche a Montecatini affiggere annunci del genere, oltretutto coloratissimi. Quando è mancata la mia ultima Nonna, due anni fa, mi fece molto effetto leggere il suo nome. Era successo davvero.
    Buona settimana!
    P.S. assieme al cuginetto della Purulla, qualche mese fa, è stato battezzato un piccolo e italianissimo Morgan. Brrr!

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  2. Teneri i 4 vecchietti dai nomi antichi...
    Preferisco i nomi normali come Giovanni, Caterina, Luisa o Marco e rido anche io(sotto i baffi) quando sento di strane Samanthe Butrecchi o di William Pappaletto...
    Grazie al cielo ho un nome semplice e lo hanno anche i miei figli. Perché caricarli di nomi altisonanti o ridicoli?
    :)

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    1. Sì sì sì, w i nomi semplici! Questo è uno dei pochi ambiti in cui sono tradizionalista e un po' conservatrice. Ricorderò sempre un agghiacciante episodio di SOS Tata (lo so, lo so, amo il trash) in cui una madre romagnola* disperata cercava di domare tre figli molesti: Kevin, Alexander e Chanel Asia!!! Ussignùr!!!

      *sono per un quarto romagnola grazie alla mia adorata nonna paterna e ne vado molto orgogliosa, ma non si può negare che i romagnoli siano specialisti nei nomi esotici e creativi... date un'occhiata a un elenco del telefono locale (o alla lista dei miei parenti, ehm...) e potrete rendervene conto! ;-)

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