sabato 16 giugno 2012

Di speranze, clausure forzate e romanticismo

Rieccomi. Di corsa, anche questa volta, e con un senso di colpa molesto per il tempo rubato al lavoro, ché oggi sono sola a casa, il marito è in trasferta, la creatura dai nonni, e io devo "produrre" a ritmi serrati.
Però questo angolino mi manca davvero tanto, così come mi manca la lettura dei blog amici; ho cercato di recuperare, ma ci sono riuscita solo in parte.
Qui la terra non trema più, o meglio, trema meno intensamente e frequentemente, e dalle mie parti non si avvertono più le scosse. Persone a me molto vicine hanno vissuto momenti drammatici e perso tanto, tantissimo, ma stanno ripartendo con una forza incredibile. Sono con loro.
Tra poco più di due settimane devo consegnare il "lavoro della mia vita", quello che potrebbe finalmente aprirmi portoni che sembravano chiusi a doppia mandata. L'adrenalina è a mille, la paura di sbagliare anche, e le speranze per il futuro... io cerco di non alimentarle troppo, ma è dura non lasciarsi andare a fantasticherie. Vi saprò dire...
La sera, quando il marito è in viaggio e non ho più la forza di accendere il PC ma sono troppo agitata per andare a letto, mi dedico alla visione dei miei bei drammoni BBC in costume. Ormai è una droga... E Amazon è il mio pusher. La scorsa settimana ho scoperto North & South, tratto dall'omonimo romanzo di Elizabeth Gaskell, che non avevo mai neppure sentito nominare, ehm...  Ecco, ora le veterane del "settore" che mi leggono penseranno che merito un lancio di pomodori marci... A quanto pare il protagonista, Mr Thornton, è da sempre un mito romantico, al pari di Mr Darcy, del Capitano Wentworth e così via... Solo io, fino a pochi giorni fa, ignoravo la sua esistenza... Chiedo venia! Comunque sia, consiglio caldamente la visione di questa serie, come sempre interpretata da attori favolosi che nella perfida Albione sono amatissimi e qui completamente sconosciuti, o quasi. Il protagonista di N&S, Richard Armitage, non è assolutamente il classico belloccio di plastica, ma ha fascino da vendere, oltre a una splendida voce. Tormentato, impulsivo e passionale, è il Mr Thornton perfetto.
Ora però basta languori romantici, altrimenti 1) Non combino più nulla; 2) Il mio unico lettore maschio (grazie Luca per esserti palesato!) si spaventa e abbandona la nave.
Vi abbraccio e torno a dedicarmi a cose molto, molto più prosaiche! A... prestino, vostra E.

P.S: poco dopo aver chiuso questo post, ho saputo che è morto Giuseppe Bertolucci, fratello del più celebre Bernardo. Non sono mai stata una grande estimatrice del cinema dei Bertolucci, lo confesso, anche se la loro statura intellettuale è innegabile. Però otto anni fa la mia strada si è incrociata, per un attimo, con quella di Giuseppe: gli sono subentrata come affittuaria in un appartamento, che per lui, credo, era più una base d'appoggio che una vera casa. Quando la proprietaria me lo mostrò, lui non c'era. Ricordo che pensai: ecco le tipiche tracce di un regista... Un po' di disordine, libri e giornali sparsi, mozziconi di sigarette... Mi sentivo emozionata: il padre di Giuseppe e Bernardo era Attilio Bertolucci, un poeta straordinario, intenso e commovente, che pochissimi giovani conoscono e invece andrebbe letto e riletto già a scuola, perché fa bene al cuore. Mia nonna lo adorava, mi ci sono avvicinata grazie a lei. Per me, sentimentale e un po' patetica, vivere nell'ex casa di suo figlio era uno strano privilegio. E ora vorrei augurargli "buon viaggio".

lunedì 4 giugno 2012

Numeri

5.1, come l'ennesima scossa che ieri sera ha flagellato terre tanto vicine alla mia.
4, come i risvegli di mia figlia stanotte. Agitazione da terremoto? Caldo umido da Bassa padana? Regressione?
4-5, come le ore di sonno che più o meno riesco a farmi da quando è successo la prima volta.
28, come i giorni (pochissimi) che ho a disposizione per finire il lavoro cui vi accennavo... e che alla fine mi è stato davvero assegnato, sìììììì!
1, come la bugia che ho dovuto propinare a un altro committente così da poter accettare il lavoro di cui sopra... io che non le ho mai sapute dire, nemmeno innocenti, nemmeno da bambina.

Sono ancora giorni complicati, care blogamiche (parlo sempre al femminile solo perché finora non si è palesato alcun blogamico, ma non ho pregiudizi di sorta, giuro!). Scusate se vi leggo poco (magari al volo, senza commenti) e posto ancora meno. Però vi penso, e questo piccolo spazio virtuale tutto mio mi manca molto. Un bacio, E.